martedì 19 aprile 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "IMPATTO SONORO"

a cura di Denis Prinzio

Buone, buonissime vibrazioni dall’Italia underground più rumorosa e mai doma. The Great Saunites (duo composto da L. Kandur Layola e Atros, rispettivamente batteria e basso) rappresentano una piacevolissima sorpresa, creando, nel loro esordio Delay Jesus ’68 (registrato e mixato da Luca Ciffo dei Fuzz Orchestra) un maelstrom psichedelico e pesantissimo che entusiasmerà chi apprezza tali sonorità.
Sono dei veri e propri mantra recitati in nome del dio del noise, questi tre episodi lunghi che compongono il disco: pensate a degli Om scevri da influenze doom, o a dei Lightining Bolt meno spasmodici e più groovy. Già, perchè è proprio il ritmo l’elemento che rende il lavoro dei Great Saunites maggiormente fruibile rispetto ai gruppi citati precedentemente: nel break centrale di Golden Mountain, ad esempio, quando gli intrecci basso (sempre effettato e parecchio distorto)-batteria sembrano un incontro felice tra Bonham e dei Motorpsycho fumatissimi impegnati a risuonare per l’ennesima volta Roadwork Vol.1. Nella lunga (quasi quindici minuti) title track sono le jam heavy psych siderali di scuola Hawkwind a tenere banco, flirtate con una sensibilità free e con una ruvidezza noise stoner memore dei macigni Melvins e Neurosis.
Musica dalla forte connotazione tribale, ipnotica, pregna di una forza ancestrale tale da farti scuotere le budella; have a trip with The Great Saunites.

http://www.impattosonoro.it/2011/04/18/recensioni/the-great-saunites-%e2%80%93-delay-jesus-68/

Nessun commento:

Posta un commento