sabato 8 settembre 2012

Recensione DELAY JESUS '68 su "ONDAROCK"

di Antonio Ciarletta

Qua su OndaRock abbiamo fatto conoscenza di Angelo Bignamini in occasione del suo buonissimo esordio solista, realizzato appena qualche mese fa con la sigla Lucifer Big Band. Nel merito, "Atto I" è un disco di elettronica krauta dalle tinte psichedeliche, che tira in ballo tanto Kraftwerk e Tangerine Dream quanto qualcosa di molto vicino al free jazz.

Ciò ci dà l'opportunità di parlare di questi Great Saunites, formazione lisergica e oscura di cui Bignamini è batterista e che, se proprio vogliamo etichettare, potrebbe essere inserita nel filone italico della occult psichedelia. "Delay Jesus '68" si snoda lungo tre pezzi dai profumi heavy, imparentati con lo stoner ma fortunatamente privi di quegli schematismi hard rock che in molti casi conferivano proprio allo stoner un'essenza intimamente anacronistica. Anzi, l'hard rock dei Great Saunites è dinamico, minimale, ciclico, oltreché dotato di una visionarietà luciferina. Fanno da perfetta summa di dette caratteristiche gli oltre quattordici minuti di "Delay Jesus '68", mammuth corvino incentrato su frenetici intrecci basso-batteria e su cambi di ritmo che conducono il suono in territori progressivi. Gli altri due pezzi non sono da meno: dilaniata da riff acidissimi di basso, "Golden Mountain" è altrettanto torbida e psicotica, mentre l'iniziale "Tanit" pare uscire direttamente da un album dei Saint Vitus.

Mixato da Luca Ciffo e masterizzato da Giuseppe Ielasi, questo "Delay Jesus '68" meriterebbe un 7 pieno; il mezzo punto in meno è per l'esiguità della durata. Comunque sia, una band da tener d'occhio, anche perché l'uscita di Lucifer Big Band dimostra che a quelle latitudini bolle in pentola qualcosa di veramente saporito.

http://www.ondarock.it/recensioni/2012_greatsanuties_dalayjesus68.htm

Nessun commento:

Posta un commento